ecografia

L’ecografia transvaginale rappresenta uno strumento diagnostico e di supporto decisionale ormai irrinunciabile per il ginecologo oncologo.
La dottoressa Valentina Chiappa spiega: “L’ecografia transvaginale è una tecnica di imaging potente in quanto in pochi minuti consente la visualizzazione dell’intera pelvi. Oltre a questo si tratta di una tecnica economica che non richiede alcuna preparazione del paziente. Nonostante tutti questi aspetti indiscutibilmente positivi, l’ecografia resta una tecnica diagnostica operatore-dipendente che non può prescindere da un’adeguata formazione del personale.”

ECOGRAFIA E GINECOLOGIA: IOTA, IETA, MUSA E VITA

L’ecografia in ginecologia ha vissuto negli ultimi 20 anni una straordinaria e continua crescita, da quando a Leuven è stato costituito il gruppo di studio collaborativo IOTA (International Ovarian Tumour Analysis). Questo gruppo ha visto ecografisti esperti di diverse nazioni europee lavorare insieme. Gli obiettivi dello IOTA erano sostanzialmente due:

  • definire un lessico condiviso e standardizzato per la descrizione delle masse annessiali
  • creare un archivio di immagini su cui costruire e validare diversi modelli diagnostici per il calcolo del rischio di malignità delle lesioni annessiali

Seguendo l’esempio del gruppo IOTA, diversi gruppi di studio sono stati in seguito costituiti:

  • il gruppo IETA (International Endometrial Tumour Analysis) per la descrizione delle lesioni endometriali
  • il MUSA (Morphological Uterus Sonographic Assessment) per la valutazione delle lesioni miometriali
  • il VITA (Vulvar International Tumor Analysis) per le lesioni vulvari e la descrizione del coinvolgimento dei linfonodi inguinali

“Ad oggi sono attualmente attivi diversi studi multicentrici promossi dai gruppi di studio sopracitati presso centri di riferimento” racconta la dottoressa Chiappa, che continua: “Questi consentono la formazione continua del personale coinvolto, che si mantiene aggiornato e acquisisce rapidamente i nuovi algoritmi matematici o la terminologia standardizzata proposta.”

QUANDO E’ UTILE RICORRERE ALL’ECOGRAFIA DI SECONDO LIVELLO?

Con ecografia ginecologica di II livello si intende un’ecografia eseguita da un operatore esperto dedicato all’ecografia ginecologica.
Rappresenta un esame utile in diverse occasioni:

  • quando la valutazione di I livello appare incompleta (es. ovaie non visualizzate in ecografia non di screening);
  • se è necessaria la valutazione di masse annessiali non sicuramente benigne;
  • in caso di masse annessiali probabilmente benigne per definizione del successivo iter (chirurgia o gestione conservativa e in questo caso definizione del calendario dei controlli);
  • in presenza tumori ovarici, tubarici e peritoneali maligni, per valutare la stadiazione della malattia;
  • se è presente un’ispessimento endometriale, esecuzione di isterosonografia e contestuale sampling endometriale;
  • in caso di tumore dell’endometrio o della cervice uterina, per una valutazione dell’estensione di malattia locale e a distanza;
  • in caso di carcinoma della vulva per una valutazione dell’eventuale coinvolgimento dei linfonodi inguinali.

La dottoressa Chiappa conclude: “in un ambulatorio ecografico di II livello sono presenti operatori esperti. Questi collaborano strettamente con i chirurghi oncologi e con i radiologi per la condivisione delle scelte diagnostico-terapeutiche e una gestione multidisciplinare del paziente. Per stabilire una diagnosi certa e corretta è fondamentale mettersi in mani esperte. Per questo consigliamo a tutte le donne di scegliere ospedali e reparti altamente specializzati”


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